
Caleidoscopio: l’arte di scomporre la cultura per ricomporla in stile
Fin dagli anni ’70 Busnelli ha tematizzato le questioni e i dibattiti che hanno attraversato la cultura e la società italiana.
Busnelli ha saputo anticipare la tendenza alla valorizzazione dell’ascolto, propria della community, che oggi è parte essenziale della comunicazione aziendale. Da questa istintiva sensibilità, dalla sua innata curiosità, da uno sguardo sempre teso alle cose del mondo, nel 1969 è nato Caleidoscopio, l’house organ semestrale curato da Gianni Sassi e Sergio Albergoni, indirizzato a un pubblico non soltanto di addetti ai lavori, ma anche di lettori interessati al design, all’arte e alla cultura.
Sfogliare oggi le sue pagine equivale a fare un tuffo in un passato insieme visionario e pragmatico, quando tutto sembrava ancora possibile e la società vibrava di grandi energie. Ma c’è anche tanta modernità nel Caleidoscopio degli inizi, una rivista pienamente calata nel suo tempo, eppure così innovativa nei contenuti e nei molti temi che ancora oggi Busnelli affronta con attenzione, come l’importanza di scelte produttive sensibili alla sostenibilità ambientale o del rapporto uomo-abitazione.


Caleidoscopio oggi cambia forma e formato, ma rimane fedele al suo spirito insieme giocoso e saggio, per fare irruzione in tutti quegli ambiti che concorrono a creare lifestyle per guardare le cose dal suo punto di vista.
Capace di adattarsi ai numerosi cambiamenti della società, Caleidoscopio vuole continuare a sorprendere per il suo saper mantenere sempre un’impostazione di ampio respiro e una curiosità vivace verso gli ambiti della ricerca artistico-intellettuale- culturale.
Una nuova immagine della realtà, osservata da molti altri punti di vista: design, cultura, stili di vita, assumono nuove forme nelle parole, nelle immagini, nei racconti e nelle visioni di un collettivo di talenti.
A loro il compito di raccogliere spunti e provocazioni provenienti dal mondo della cultura e dell’arte e di trasportarli con forza all’interno della comunicazione visiva di Busnelli trasformando gli oggetti d’arredo in continue metafore del mondo e dell’abitare.